Regia: Susanna Nicchiarelli
Soggetto: Susanna Nicchiarelli
Sceneggiatura: Susanna Nicchiarelli
Fotografia: Crystel Fournier
Montaggio: Stefano Cravero
Scenografia: Alessandro Vannucci, Igor Gabriel
Costumi: Francesca Vecchi, Roberta Vecchi
Musiche: Gatto Ciliegia contro il Grande Freddo
Produzione: Vivo Film, Rai Cinema
Distribuzione: I Wonder Pictures
Origine: Italia, Belgio 2017
Durata: 93’
Sinossi: Gli ultimi due anni della vita, dal 1986 al 1988, di Christa Päffgen, in arte Nico (Trine Dyrholm). Un cammino nei drammi esistenziali, nella musica oscura e disperata, nell’abisso della droga e nelle vicissitudini personali della “sacerdotessa delle tenebre” che ispirò Andy Warhol. Un lungo viaggio alla ricerca di sé e al desiderio di distaccarsi dalla sola bellezza estetica; un viaggio che si interrompe improvvisamente nell’estate del 1988, a Ibiza, dopo una caduta in bicicletta che sarà fatale all’artista.
Regia: Alberto Fasulo
Soggetto: Alberto Fasulo
Sceneggiatura: Enrico Vecchi, Alberto Fasulo
Fotografia: Alberto Fasulo
Montaggio: Johannes Hiroshi Nakajima
Scenografia: Anton Špacapan Voncina
Costumi: Viorica Petrovici
Musiche: musiche originali di Paolo Forte
Produzione: Nefertiti Film e RAI cinema, in co-produzione con Hai-Hui Entertainment
Distribuzione: indipendente
Origine: Italia 2018
Durata: 103’
Sinossi: Italia. Fine 1500. Domenico Scandella, detto Menocchio (Marcello Martin), mugnaio di un piccolo villaggio del Friuli, stanco delle ingiustizie e genuinamente convinto del valore dell’uomo semplice di fronte al creato, decide di ribellarsi all’egemonia ideologica della Chiesa Cattolica Romana. Accusato di eresia, non sembra dare ascolto alle suppliche di amici e familiari che gli chiedono di rinnegare le proprie idee. Invece di fuggire, Menocchio affronta il processo. L’abiura gli risparmierà la vita, ma non la condanna al carcere perpetuo.
Regia: Gianni Zanasi
Soggetto: Gianni Zanasi
Sceneggiatura: Gianni Zanasi, Federica Pontremoli, Giacomo Ciarrapico, Michele Pellegrini
Fotografia: Vladan Radovic
Musica: Niccolò Contessa
Montaggio: Rita Rognoni, Gianni Zanasi
Scenografia: Massimiliano Sturiale
Costumi: Olivia Bellini
Produzione: Pupkin production, IBC Movie, in collaborazione con Rai Cinema
Distribuzione: BIM Distribuzione
Origine: Italia/Grecia/Spagna 2018
Durata: 110’
Sinossi: Lucia, geometra precaria con figlia a carico, è chiamata a fare un rilevamento su un terreno in piena campagna, dove dovrebbe sorgere un grande centro immobiliare. Ma le mappe catastali non sono precise e i conti non tornano mai: qualcosa non quadra. Forse è meglio fare finta di niente. Lucia ci prova, ma un giorno, in quel campo, una signora spuntata dal nulla la guarda con severità. Lei crede sia una profuga, invece è la Madonna. “Vai dagli uomini” – le ordina – “e dì loro di costruire una chiesa dove ti sono apparsaW.
Regia: Paolo Virzì
Sceneggiatura: Paolo Virzì, Francesca Archibugi, Francesco Piccolo
Fotografia: Vladan Radovic
Montaggio: Jacopo Quadri
Scenografia: Alessandro Vannucci
Musica: Carlo Virzì
Costumi: Katia Dottori
Interpreti: Mauro Lamantia, Giovanni Toscano, Irene Vetere, Giancarlo Giannini, Ornella Muti, Paolo Sassanelli, Marina Rocco, Roberto Herlitzka
Produzione: Lotus production, Rai Cinema, in collaborazione con 3 Marys Entertainment
Distribuzione: 01 Distribution
Origine: Italia 2018
Durata: 125’
Sinossi: Nell’estate italiana del 1990, quella delle notti magiche e dei gol di mondiali di Schillaci, la rocambolesca storia di tre giovani aspiranti sceneggiatori. La notte in cui la Nazionale è eliminata ai rigori dall’Argentina di Maradona, un noto produttore cinematografico viene trovato morto nelle acque del Tevere. I principali sospettati dell’omicidio sono proprio i tre ragazzi, chiamati a ripercorrere la loro versione al comando dei carabinieri. Riusciranno i nostri eroi a dimostrare la loro estraneità nel delitto?
Regia: Paolo Virzì
Soggetto: Paolo Virzì
Sceneggiatura: Paolo Virzì
Fotografia: Matilde Gagliardo, Massimiliano Gionti, Sara Purgatorio, Carlo Virzì, Andrea Pagani, Martino Chiti, Ale Barbadoro
Montaggio: Simone Manetti
Costumi: Carolina Paterni
Musiche: Roberto Rondelli (Bobo)
Produzione: Motorino Amaranto
Distribuzione: Berta Film
Origine: Italia 2009
Durata: 75’
Sinossi: Paolo Virzì torna nella sua città natale per raccontare la vita e le canzoni dell’amico d’infanzia Bobo Rondelli, livornese (a)tipico e geniale chansonnier, leader negli anni ‘90 degli Ottavo Padiglione, band “demenziale” emergente, arrivata alle classifiche musicali con la hit di una stagione Ho battuto la testa.
Regia: Stefano Ricci
Montaggio: Jacopo Quadri
Musiche: Giacomo Piermatti
Tecnica: Found Footage
Origine: Italia 2014
Durata: 30’
Eccoli è un film costruito attraverso il montaggio di immagini riprese da due cineamatori goriziani, Giorgio Osbat e Aldo Geotti. A metà degli anni Sessanta, contattati da Franco Basaglia, i due cineamatori realizzano delle riprese all’interno dell’ospedale psichiatrico di Gorizia. Filmano diverse sedute di musicoterapia attiva coordinate da un infermiere/musicista che utilizza il metodo di Carl Orff, un’assemblea di infermieri, pazienti e medici e poi l’abbattimento delle recinzioni del manicomio.
Regia: Ericailcane, Stefano Ricci
Scenografie: Ul’janov Andreijev’ic
Musiche: Ettore Dicorato
Produzione: Olinda, Teatro La Cucina, Ex Paolo Pini
Tecnica: Stop Motion
Origine: Italia 2018
Durata: 9’
Shiljapnikov lo sciamano è venuto da noi. Le piccole cassettiere che ha costruito e il testo che ha scritto la notte prima di cominciare, sono diventati lo scheletro di legno e il filo rosso di questo filmino, che è dedicato a lui.
L’atto dal vivo si intitola Spinner. Spinner è una parola tedesca e fra quelle che conosco è quella che preferisco. Significa diverse cose e ha a che fare con le cose che girano, ma si può dire che uno “spinner” è qualcuno completamente preso nell’atto di fare la sua cosa, come lo spinne, il ragno, che tesse la tela. Quello che mi piace di questa parola è che, diversamente dal significato anglosassone, lo “spinner” nella lingua tedesca non è né loser né winner, né perdente né vincente, è solo qualcuno in un certo modo perduto nel fare la cosa stessa.
Spinner – Un atto dal vivo è un viaggio dove è importante perdersi. Una caduta libera all’interno del suono e del disegno, intimamente e segretamente connessi.
Regia: Stefano Savona
Sceneggiatura: Stefano Savona, Penelope Bortoluzzi, Léa Mysius
Fotografia: Stefano Savona
Montaggio: Luc Forveille
Scenografia: Simone Massi
Musiche: Giulia Tagliavia
Produzione: Dugong Production, Picofilms, Alter Ego Production, in collaorazione con Rai Cinema e Arte France Cinéma
Distribuzione: Fondazione Cineteca di Bologna
Origine: Italia / Francia 2018
Durata: 128’
Sinossi: Tra il dicembre 2008 e il gennaio 2009 l’esercito israeliano sferra un duro attacco alla Striscia di Gaza, decimando la famiglia Samouni e lasciando la piccola Amal e i suoi fratelli senza genitori. Il regista Stefano Savona si reca sul luogo della strage. Un anno dopo vi fa ritorno, in occasione del matrimonio di uno dei superstiti della famiglia: è tempo di guardare al futuro, ricostruire le case, i quartieri, la memoria.
Regia: Collettivo Melkanaa
Soggetto: Collettivo Melkanaa
Sceneggiatura: Collettivo Melkanaa
Fotografia: Collettivo Melkanaa
Montaggio: Collettivo Melkanaa
Musiche: Gabriele Marroni
Produzione: CPA Centro Produzione Audiovisivi, Dipartimento Filosofia Comunicazione e Spettacolo – Università degli Studi di Roma Tre
Distribuzione: Dindi Distribuzione Indipendente
Origine: Italia 2016
Durata: 71’
Sinossi: La Liberi Nantes Football Club è una squadra di calcio composta da rifugiati e richiedenti asilo, che partecipa al campionato di terza categoria senza poter concorrere al titolo. Alla maggior parte dei giocatori, infatti, mancano ancora i documenti richiesti dalla Federazione per poter competere a tutti gli effetti. L’esclusione della squadra dalla classifica riflette l’impossibilità dei migranti di mettersi in gioco in un paese straniero. Il campo di calcio è il pretesto per accompagnare la vita di tre ragazzi africani durante l’estate del 2016 a Roma.
Regia: Saeed Al Batal, Ghiath Ayoub
Soggetto: Saeed Al Batal, Ghiath Ayoub
Montaggio: Raya Yamisha, Qutaiba Barhamji
Musiche: Pierre Armand
Produzione: Bidayyat for Audiovisual Arts, in co-produzione con Films de Force Majeure e Blinker Filmproduktion
Origine: Siria/Libano/Francia/Germania/Qatar 2018
Durata: 120’
Sinossi: Saeed è un giovane amante del cinema che prova ad insegnare ai combattenti del Ghouta l’arte del filmmaking. Il suo amico Milad, studente di arte all’Università di Damasco, vive dall’altra parte della barricata e sembra essere in un mondo altro, lontano dal fronte e sotto il controllo del regime. Nell’agosto del 2013, un attacco chimico -forse il peggiore della guerra civile – viene sferrato su Douma, uccidendo centinaia di persone. Milad decide allora di lasciare la capitale e di raggiungere Saeed nella città assediata. Qui i due ragazzi mettono in piedi una radio locale ed uno studio di registrazione, raccolgono con la cinepresa tutto ciò che riescono della vita quotidiana in tempo di guerra, diventando allo stesso tempo protagonisti del racconto.
Regia: Pawel Pawlikowski
Soggetto: Pawel Pawlikowski
Sceneggiatura: Pawel Pawlikowski, Janusz Glowacki, Piotr Borkowski
Fotografia: Lukasz Zal
Montaggio: Jaroslaw Kaminski
Scenografia: Anna Woloszczuk, Katarzina Sobańska, Marcel Slaviński
Costumi: Ola Staszko
Musiche: Lukasz Swierzawski, Maciej Pawlowski, Miroslaw Makowski
Produzione: Opus film, Apocalypso Pictures, MK productions, Polish Film Institute, Film4, BFI
Distribuzione: Lucky Red
Origine: Polonia/Francia/Gran Bretagna 2018
Durata: 85’
Sinossi: Lui, Wiktor, è un affascinante pianista in cerca di talenti, lei, Zula, un’aspirante cantante, bionda e passionale: si incontrano nella Polonia rurale del ’49, entrambi parte di uno spettacolo di musica popolare che gira per l’Europa dell’Est. A Berlino lui organizza la fuga, ma lei non si presenta all’appuntamento: in un continuo rincorrersi lungo 15 anni, divisi dalla guerra fredda, si ritroveranno a Parigi e poi ancora a Varsavia. Delusi, sconfitti forse, ma ancora, perdutamente, innamorati.
Regia: Ila Bêka e Louise Lemoine
Fotografia: Ila Bêka
Musica: Walter Fuji, Lo Studio
Montaggio: Ila Bêka & Louise Lemoine
Produzione: Bêka & Partners, France
Origine: Francia 2017
Durata: 63’
Sinossi: Il documentario di Ila Bêka e Louise Lemoine racconta una settimana della straordinaria vita ordinaria del signor Moriyama, un’amante d’arte, architettura e musica che vive in una delle più famose opere architettoniche contemporanee, la casa Moriyama, costruita a Tokyo nel 2005 dal vincitore del premio Pritzker Ryue Nishizawa (SANAA). Il film entra in un microcosmo sperimentale che ridefinisce completamente l’idea comune di vita domestica, per raccontare la personalità unica del proprietario: un eremita urbano in un’isola di pace e contemplazione nel cuore di Tokyo.