Autore: Luca Martera
Editore: La nave di Teseo, 2021
Luogo: Milano, 2021
«Morte agli italiani!» è il grido di battaglia urlato a squarciagola dal capo dei tifosi abissini al Madison Square Garden ed è questa la battuta-chiave per comprendere il senso di ciò che fu Harlem, il film italiano più censurato di sempre. Uscito alla fine di aprile del 1943 – due mesi prima dello sbarco degli alleati in Sicilia e tre mesi prima della caduta del fascismo – il film di Carmine Gallone fu una delle più plateali opere di mistificazione del regime fascista, pensata e realizzata quasi 80 anni fa per illustrare alle masse il “razzismo di Stato” e sancire così la superiorità della stirpe ariana attraverso un incontro di boxe tra un italo-americano e un pugile nero, trent’anni prima di Rocky. Interpretato dai divi più famosi dell’epoca, dal “buono” Amedeo Nazzari al “cattivo” Osvaldo Valenti, dall’ “americanina” Vivi Gioi al “littorio” Massimo Girotti, e firmato da un incredibile (con la lente della distanza) plotone di giornalisti-intellettuali di prim’ordine, tra cui l’anti-americano Emilio Cecchi, il fascistone Paolo Monelli, l’ebreo Giacomo Debenedetti (che non poté comparire a causa delle leggi razziali), il direttore antisemita de «Il Littoriale» Pietro Petroselli e il futuro padre del neorealismo Sergio Amidei, Harlem fu l’ultimo kolossal in costume fortissimamente voluto da Luigi Freddi, fondatore di Cinecittà, gran sacerdote del culto censorio e figura sui generis di gerarca sopravvissuto miracolosamente al 25 luglio e al 25 aprile. Sequestrato nel 1944 dall’ebreo torinese Pilade Levi, capo della PWB Film Section della divisione degli alleati specializzata in comunicazione e propaganda, il film viene trasformato nel dopoguerra dalla neonata censura repubblicana in innocuo film sportivo, con tagli e modifiche ai dialoghi per quasi 40 minuti. La nuova versione, senza più alcun riferimento alla guerra d’Etiopia, non convinse comunque alcuni sedicenti partigiani di Reggio Emilia che nel 1947 bruciarono nella pubblica piazza le pizze del film.
Questo libro, documentato e ampiamente illustrato, racconta per la prima volta la vicenda appassionante, drammatica e piena di sorprese del film più censurato della storia del cinema italiano.
«Questa è la storia di un film. Più sorprendente del film stesso. Se non fosse una storia vera, ci sarebbe da premiare gli sceneggiatori con il Leone d’oro. E invece è una storia vera. Dalla prima all’ultima riga. Anzi, sequenza. È la storia di Harlem. Il film più censurato di tutti i tempi. Una storia mirabilmente ricostruita, con acribia di studioso e penna di narratore, ora appassionata, ora sarcastica, dallo storico e documentarista Luca Martera» – Giancarlo De Cataldo, Robinson
Regia: Carmine Gallone
Soggetto: dalla novella Harlem di Giuseppe Achille
Sceneggiatura: Sergio Amidei, Emilio Cecchi, Angelo Guidi, Pietro Petroselli, Giacomo Debenedetti, Paolo Monelli, Pietro Carbonelli
Fotografia: Anchise Brizzi
Montaggio: Maria Rosada, Nicolò Lazzari, Renzo Lucidi
Scenografia: Guido Fiorini, Ferdinando Ruffo
Costumi: Aldo Calvo
Musiche: Willy Ferrero
Produzione: CINES
Origine: Italia 1943
Durata: 113’
Sinossi
Tommaso è un giovane desideroso di intraprendere la carriera da pugile. Parte così alla volta degli Stati Uniti per realizzare il suo sogno e raggiungere il fratello Amedeo che vive a New York. Quando il fratello viene accusato di omicidio, il ragazzo partecipa a un incontro di boxe per ottenere i soldi necessari ad aiutarlo.
Luca Martera è documentarista, specialista di archivi ed esperto in ricerche storico-investigative, giornalistiche e audiovisive tra Italia e Stati Uniti. Come autore televisivo, ha realizzato oltre un centinaio tra speciali, servizi e monografie per Rai, Mediaset e La7, firmando collaborazioni anche con Antonio Ricci, Giovanni Minoli, Pier Francesco Pingitore, Enrico Mentana, Roberto Faenza e Franco Maresco. Come saggista, ha scritto diversi articoli e approfondimenti su temi legati ai mass-media, tra cui Una mappa della comicità italiana (su «Link», 2017) e Lo spettacolo in tv (2000) con prefazione di Aldo Grasso. Per enti istituzionali e università, ha curato e presentato rassegne, conferenze e retrospettive, tra cui l’evento Sordi, l’anti-americano a Roma tenuto alla Camera dei Deputati nel 2017. Nel 2018 ha ricevuto la Honorable Mention per il documentario da lui scritto, diretto, prodotto e narrato In the Mood in Our Own Way dalla NIAF di Washington DC, nell’ambito del Russo Brothers Italian American Film Forum. Nel 2020 ha creato per finalità storico-didattiche l’Italian American Media Crossroads Archive (IAMCA), la più grande raccolta di video su come l’Italia ha raccontato gli Stati Uniti e viceversa.
Cinema Astra: 366 2376453
Cinema D’Azeglio: 327 8174494
Tutti i film delle h. 21.00 saranno proposti in versione originale con sottotitoli in italiano.
Intero € 7,50
Ridotto € 5,50 (under 30, over 65, Argento Vivo)
Abbonamento 6 film serali € 18
AINBO (proiezione del 7/11)
Bambini fino a 12 anni gratis
Adulti € 7,50
Ridotto € 5,50
Tutte le altre proiezioni e gli eventi, eccetto dove espressamente indicato, sono a ingresso libero.
Cinema Astra – Piazzale Volta 3
Cinema D’Azeglio – Via D’Azeglio 33
Fondazione Monteparma/APE Museo – Strada Farini 32/a
Casa della Musica – Piazzale San Francesco 1
Libreria Feltrinelli – Strada Farini 17
Aula Ferrari – Università di Parma – Via D’Azeglio 85
CAPAS – Vicolo Grossardi 4
Distretto del Cinema – Largo 8 Marzo
Informagiovani – Strada Melloni 1
Liceo Artistico Paolo Toschi – Viale Toschi 1