Regia: Claudio Caligari
Soggetto: Guido Blumir, Claudio Caligari
Sceneggiatura: Guido Blumir, Claudio Caligari
Fotografia: Dario Di Palma
Montaggio: Enzo Miniconi, Francesco Malvestito
Scenografia: Lia Francesca Morandini, Maurizio Santarelli
Costumi: Lia Francesca Morandini, Maurizio Santarelli
Musiche: Detto Mariano
Produzione: Iter International
Distribuzione: Gaumont, General Video, Vivivideo
Origine: Italia 1983
Durata: 96’
Sinossi: Tra la spiaggia di Ostia e il quartiere Centocelle seguiamo la drammatica routine di un gruppo di borgatari tossicodipendenti intenti a procurarsi la droga con ogni mezzo necessario, dall’accattonaggio ai piccoli furti, fino alla prostituzione. Due ragazzi del gruppo, la coppia di fidanzati Cesare e Michela, dopo una giornata particolarmente difficile e inconcludente decidono di farsi forza l’un l’altra e tentare, per l’ennesima volta, di condurre una vita pulita. Prima però decidono di farsi un’ultima dose, le cui conseguenze condurranno a un tragico epilogo.
Regia:
Claudio Caligari
Soggetto: Dido Sacchettoni (dal romanzo Le notti di Arancia Meccanica)
Sceneggiatura: Claudio Caligari
Fotografia: Maurizio Calvesi
Montaggio: Mauro Bonanni
Scenografia: Maurizio Marchitelli
Costumi: Tiziana Mancini
Musiche: Pivio, Aldo De Scalzi
Produzione: Sorpasso Film
Distribuzione: Filmauro
Origine: Italia 1998
Durata: 100’
Sinossi: A cavallo tra gli anni Settanta e Ottanta, l’indolente poliziotto Remo Guerra (Valerio Mastrandrea) di notte si trasforma nel capo di una banda di sottoproletari specializzata in rapine a mano armata. In nome di un riscatto sociale altrimenti irraggiungibile, Remo e i suoi complici scelgono persone visibilmente abbienti per la strada e le costringono a portarli in casa per depredarli di ogni avere. Di rapina in rapina, il bottino cresce proporzionalmente alle violenze, fino a quando Remo comprende di non poter più continuare così.
Non essere cattivo
Regia: Claudio Caligari
Soggetto: Claudio Caligari
Sceneggiatura: Claudio Caligari, Giordano Meacci, Francesca Serafini
Fotografia: Maurizio Calvesi
Montaggio: Mauro Bonanni
Scenografia: Giada Calabria
Costumi: Giada Calabria
Musica: Alessandro Sartini, Paolo Vivaldi
Produzione: Case di produzione (non nomi dei produttori)
Distribuzione: Kimerafilm, Rai Cinema, Taodue Film, Leone Film Group
Origine: Italia 2015
Durata: 100’
Sinossi: Ostia, anni Novanta. I ventenni Vittorio (Alessandro Borghi) e Cesare (Luca Marinelli) passano le loro giornate tirando a campare, tra alcol, cocaina e scorribande notturne. Vittorio ha lasciato la fidanzata per la ragazza madre Viviana, che lo spinge a trovare lavoro. Cesare, dopo la morte della sorella, vive con la madre e la nipotina malata di aids. Vittorio, per salvarsi, prende le distanze da Cesare, che invece sprofonderà inesorabilmente. Il loro forte legame, però, farà sì che i due non si spareranno mai veramente, sperando in un futuro migliore. Insieme.
Regia: Simone Isola, Fausto Trombetta
Sceneggiatura: Simone Isola, Fausto Trombetta
Fotografia: Maurizio Calvesi
Montaggio: Mario Marrone
Scenografia: Alessandro Vannucci
Produzione: Kimerafilm (Paolo Bogna, Simone Isola), Rai Cinema, Minerva Pictures
Distribuzione: Minerva Pictures
Origine: Italia 2019
Durata: 105’
Sinossi: “Muoio come uno stronzo e ho fatto solo due film” diceva Claudio Caligari all’amico Valerio Mastandrea, quando provava a portare a termine il progetto per Non essere cattivo. Mastandrea è un personaggio chiave di questo documentario diretto da Simone Isola e Fausto Trombetta. Il film non è un semplice ricordo di uno dei maestri outsider più importanti del nostro cinema. È la storia dell’energia creativa di un uomo, è la storia di tre film realizzati nell’arco di quarant’anni (e di almeno trenta che non hanno mai visto la luce), è la storia dei luoghi frequentati e delle persone che hanno conosciuto e lavorato con Caligari e che grazie a quell’incontro sono cresciuti come uomini, come donne e come artisti.
Che Claudio Caligari fosse un fuoriclasse lo sappiamo tutti. Era un outsider dell’industria cinematografica, ma era anche molto amato dalla critica e, fortunatamente, oggi sempre più noto anche al pubblico, nonostante abbia realizzato soltanto tre film (Amore Tossico, L’odore della notte e Non essere cattivo).
Dopo il successo di Non essere cattivo nel 2015, portato postumo alla Mostra del Cinema di Venezia, il regista è stato protagonista di molti omaggi e retrospettive. L’occasione – sempre straordinaria – di proporre ancora una volta la proiezione sul grande schermo delle sue opere, giunge grazie al documentario diretto da Simone Isola e Fausto Trombetta, Se c’è un aldilà sono fottuto. Vita e cinema di Claudio Caligari, che sarà presentato in anteprima al Parma Film Festival, Invenzioni dal vero. Il film parla molto meglio di quanto non si possa scrivere in queste pagine del valore delle opere di questo regista, uno dei più importanti del nostro cinema. Isola e Trombetta scelgono di dare inizio al racconto su Caligari con la famosa lettera che Valerio Mastrandrea scrisse a Martin Scorsese, deciso a percorrere ogni strada possibile per produrre l’ultimo film dell’amico (“Il Messaggero”, venerdì 3 ottobre 2014). Merita di essere riletta.
Caro Maritno,
Ti scrivo per una ragione semplice. Tu ami profondamente il Cinema. In Italia c’è un Regista che ama il Cinema quanto te. Forse anche più di te. Certo non basta amarlo per farlo bene, il Cinema, ma questo signore prossimo ai 70 ha avuto poche opportunità per dimostrare il suo valore. Quando le ha avute, lo ha fatto. La sua filmografia fai presto a leggerla: Amore tossico, ’83, L’odore della notte, ‘98. Ti scrivo perché, dopo tanti anni di “resistenza umana” alla vita, a questo mestiere e alle sue dinamiche, questo signore ha avuto il coraggio di scrivere un nuovo copione, e di provare a girare un nuovo film. Da circa due anni un gruppo di amici di cui faccio parte lo sta supportando muovendosi nei meandri delle istituzioni e delle produzioni grandi e piccole ottenendo piccoli risultati ma importanti. Attorno a questo film si è creata un’atmosfera molto rara. In tanti lo vogliono fare per rispetto di questo signore e del più alto senso del Cinema e di chi vive per il Cinema. Molte delle eccellenze del nostro settore, hanno espresso la volontà di lavorare gratuitamente o di entrare in partecipazione. Ora, se starai ancora leggendo, ti chiederai «allora perché non riuscite a metterlo in piedi?» La risposta a questa legittima domanda ti obbligherebbe a un’altra domanda: «Ma è così difficile fare i film in Italia?»”Questo è un altro discorso. Più lungo e più maledettamente ovvio, almeno per noi.
Caro Martino questa mia lettera è solo un tentativo che va ad aggiungersi alle centinaia che abbiamo fatto in questi due anni. Non riusciamo a raggiungere una cifra tale per mettere questo signore sul set: che è il suo luogo naturale. Ho pensato: questo signore parla e cita Martino come se fosse un suo compagno di scuola. Conosce il Cinema e soprattutto quello di Martino come lo avessero fatto assieme. A noi mancano tanti soldi per fare questo film. È piccolo ma ne mancano ancora tanti, anche per quel piccolo. Allora io chiedo a Martino di leggere il copione e di guardarsi Amore tossico. Spero che Martino lo faccia, si innamori del Cinema di questo signore e venga qui a conoscerlo, pronto a produrre il suo film insieme a noi che siamo la sua piccola banda che il Cinema lo ama e lo detesta forse per quanto lo ama. Spero che Martino non si offenda per come lo chiamo ma è questo signore che lo chiama sempre così. Ecco, questo ho pensato e questo spero. E anche se questa lettera sarà tradotta e con la traduzione forse si perderà la commozione con cui è stata scritta, sarà stato un altro tentativo a cui ne seguiranno altri magari ancora più folli. Perché il Cinema di questo signore, Claudio Caligari, merita più di quanto è stato fino a oggi. E perché lo ripeto, quanto lo ama Claudio, il Cinema, forse neanche tu, Martino. A nome della Crew di Non essere Cattivo ti ringrazio per l’attenzione.