
08 Nov Retrospettiva su Cecilia Mangini
Questo pomeriggio, alle ore 16.30, al cinema D’Azeglio il primo appuntamento della retrospettiva dedicata a Cecilia Mangini. Il film in programma, Grazia Deledda, la rivoluzionaria, racconta la vita di Grazia Deledda, premio Nobel per la letteratura nel 1926, attraverso immagini di repertorio e documenti inediti. Si tratta di uno sguardo profondo su una delle più importanti scrittrici italiane, che oltre ad averci lasciato opere di alto valore artistico, viene anche ricordata per essere stata un personaggio rivoluzionario nella lotta per l’emancipazione delle donne. Insieme al pubblico anche il regista Paolo Pisanelli.
Cecilia Mangini, oltre a essere conosciuta come la prima documentarista d’Italia, è stata anche fotografa, saggista, sceneggiatrice e critica cinematografica.
Mangini inizia la sua carriera nel 1952 collaborando con la rivista Cinema Nuovo. Nel 1958, su proposta del produttore Fulvio Lucisano, gira il suo primo documentario Ignoti alla città, ispirato al romanzo di Pier Paolo Pasolini Ragazzi di vita. È l’inizio di una lunga carriera che prosegue con Stendalì – Suonano ancora (1960) e La canta delle marane (1962), All’armi, siam fascisti!, Fata Morgana.
Nel 1965 gira quello che probabilmente è il suo film più noto, Essere donne, un cortometraggio prodotto dal PCI e largamente apprezzato e premiato all’estero, ma boicottato in Italia. Dalla seconda metà degli anni Sessanta in poi, Mangini lavora a una serie di film (Tommaso, Brindisi 65) che indagano la condizione economica e sociale della sua terra d’origine, la Puglia, ma anche a inchieste su temi ancora attuali: l’eutanasia (La scelta, 1967) e l’omologazione perpetuata dal sistema educativo nazionale (La briglia sul collo, 1972).
Tra gli anni Settanta e Ottanta è coautrice, con il marito Lino Del Fra, di La torta in cielo (1970), Antonio Gramsci – i giorni del carcere (1977) e Comizi d’amore ’80 (1982).
Dopo un lungo periodo di silenzio Cecilia Mangini torna, insieme a Mariangela Barbanente, con In viaggio con Cecilia (2013) film nel quale la grande documentarista racconta il cambiamento della sua terra.
Paolo Pisanelli inizia la sua carriera come fotografo di scena e fotoreporter, e dal 1997 si dedica alla realizzazione di documentari, tra cui ricordiamo Il magnifico sette (1998), Don Vitaliano (2002), I colori del corpo (2004), Enrico Berlinguer. Conversazioni in Campania (2004), Il sibilo lungo della taranta (2005), Il teatro e il professore (2007), Ju tarramutu (2010). In questi film Pisanelli affronta tematiche a lui care tra cui la malattia mentale e le problematiche del meridione. Dal 2005 è ideatore e direttore artistico della Festa del Cinema del reale, che si svolge ogni anno in Salento. Proprio in questa occasione conosce la documentarista Cecilia Mangini, con la quale stabilisce una stretta collaborazione che porterà anche alla realizzazione di Facce (2018), Due scatole dimenticate – Un viaggio in Vietnam (2020), Mondo a scatti (2021) e Grazia Deledda, la rivoluzionaria (2021).
Il secondo appuntamento della retrospettiva è martedì 9 novembre, alle ore 16, al cinema D’Azeglio. Anche in questa occasione sarà in sala Paolo Pisanelli.