
19 Nov Troppa Grazia, architettura “dal vero” e ’68 – La giornata conclusiva del Parma Film Festival
di Redazione Capas
Il Parma Film Festival si è concluso sabato 17 novembre con l’ultima giornata di eventi dedicati alle declinazioni del cinema nelle altre arti, dalla pittura all’architettura.
Al mattino è stata inaugurata la mostra “Intorno al ’68. Manifesti e locandine cinematografiche d’epoca”, al Caffè del Prato. Nella cornice del bar della Casa della Musica sono state esposte le locandine d’artista selezionate da Primo Giroldini, che raccontano lo spirito di profondo cambiamento del ’68, attraverso i film che ne hanno interpretato le istanze: Lo straniero, Il mucchio selvaggio, Hollywood Party, Faccia a faccia.
Alle 18.00 l’Abbazia Valserena è stata teatro di una proiezione speciale organizzata dall’ordine degli Architetti di Parma e dallo CSAC, inserita nella cornice del festival: l’ultimo appuntamento dedicato al cinema di Ila Beka e Louise Lemoine, con la proiezione di Moriyama San. L’architetto e la storica dell’arte attraverso il mezzo artistico del cinema raccontano la realtà soggettiva dell’architettura contemporanea. Decisi a scardinare le leggi del documentario storico-artistico tradizionale, Beka e Lemoine analizzano gli spazi architettonici entrando in contatto con i loro abitanti e mostrandone la personale interpretazione. Evitando una rappresentazione oggettiva dell’architettura, ne sondano la realtà effettiva, indagando non solo il lato estetico, ma anche pratico. L’ultimo lavoro, dedicato all’architettura del giapponese Ryue Nishizawa costruita nel centro di Tokyo nel 2005, mostra attraverso il rapporto tra corpo e spazio come sia vissuta dal suo inquilino Moryama. Al termine della proiezione la tavola rotonda con Ila Beka e Sara Martin, nel confronto con la moderatrice Mara Corradi e il pubblico presente, è stato il degno finale di una rassegna volta a promuovere la diffusione della cultura dell’architettura contemporanea per veicolarne il valore. Grazie a una visione soggettiva degli edifici i film dei due registi rappresentano il modo per coglierne una visione più reale, parlando con un linguaggio universale agli architetti, agli studenti di architettura e agli amanti del cinema.
L’ultima proiezione del festival si è svolta al cinema Astra con Troppa grazia (Italia 2018, 110′) di Gianni Zanasi,
film vincitore alla Quinzaine des Réalisateurs dell’ultimo Festival di Cannes del premio Label di Europa Cinémas. In una sala che ha fatto il tutto esaurito, il regista Gianni Zanasi ha raccontato la genesi del film, mentre l’attrice protagonista, Alba Rohrwacher, è intervenuta in collegamento skype, per confrontarsi con il pubblico, nell’ultimo appuntamento di questa edizione di Invenzioni dal Vero – Parma Film Festival.
di Duna Viezzoli